Mi piace NON È mi piaci

Nella società odierna abbiamo impressa la costante idea di dover necessariamente piacere. Guardiamo a noi stessi con lo sguardo esterno di come potremmo apparire. Pensiamo costantemente al giudizio altrui.

Siamo in un momento storico in cui c’è una sovrabbondanza di persone che ostenta una vita perfetta, in cui i soldi e la bellezza giocano un ruolo fondamentale. Solo se sei ricco e bello puoi permetterti un certo tenore di vita e ostentarlo, in maniera tale che gli altri possano invidiarti.

Questo è quello che ci richiedono e noi, in coro, come greggi al pascolo annuiamo e acconsentiamo in maniera tacita, obbligandoci a rispettare quell’ostentazione, snaturandoci addirittura, cercando di imitare modelli di riferimento a cui ambire. Il feedback di risposta sono i like alle foto su Instagram o al video su TikTok. Ovviamente per la maggior parte foto e video in cui mostriamo solo il nostro corpo e il nostro volto. Addirittura alcuni e alcune sono approdati su Only Fans perché l’obiettivo è fare soldi in modo semplice. E come se non sfruttando la propria immagine già ostentata per scelta (in realtà non proprio personale ma condizionata) su tutti gli altri social?

E mi sono ritrovata a chiedermi quale sia il vero motivo che spinge una ragazza, una donna, un ragazzo o un uomo a mostrarsi così, a dover ostentare questo apparire, a dover ostentare l’immagine, una mera proiezione di sé che prima o poi decadrà: la risposta è solo una, il voler piacere a tutti i costi agli altri.

Ne siamo tutti vittime, io compresa, quel bisogno costante di approvazione, di comprensione, di sentirmi dire “brava” oppure “bella”, quel bisogno di sentire che vado bene per quello che sono per compensare il mio costante sentirmi inadeguata a certi immaginari imposti dalla società.

Tutte le insicurezze date dall’immagine che non è perfettamente in linea con gli standard contemporanei, tutti i problemi dati dal bombardamento di ideali di perfezione, ho sempre cercato di ribellarmi a quelli standard, ho tagliato i capelli cortissimi per non dovermi adeguare, ho sofferto di disturbi alimentari, perché non volevo certe forme, ho usato trucco pesantissimo per essere alternativa e questo in vari periodi della mia vita, tra i più disparati, ma nonostante questo la mia ribellione celava un disperato bisogno di sentirsi “adatta”, “idonea”, “accettata”. Avevo solo bisogno probabilmente di sentirmi amata per quella che ero, non una versione diversa migliorata, perfezionata, semplicemente perché ero io.

Ovviamente quando sei adolescente è molto complicato esaminare tutto ciò, l’ho compreso solo a posteriori, crescendo e maturando e lo sto ancora capendo. Di fatto il campo si è ristretto, ora non voglio più piacere a tutti ma a qualcuno ancora sì e a volte il pensiero di queste persone mi condiziona nelle mie scelte perché le ritengo all’altezza di potermi dare un giudizio che possa mettere in discussione il mio. Come se quella di qualcun altro fosse un’opinione più autorevole solo perché degno della mia stima o del mio affetto. Sulla mia vita, però, ho capito che nessuno può mettere becco perché è la mia e soltanto io posso comprenderla fino in fondo.

Ed è questo il messaggio che vorrei si comprendesse oggi, ognuno di noi dovrebbe imparare a scavare e a rilevare cosa desidera e vuole lui o lei per davvero, risvegliandosi dal torpore di ciò che ci è richiesto dalla famiglia, dagli amici, dalla società e dal mondo intero. Dovremmo imparare a seguire i nostri bisogni reali, le nostre ambizioni, il nostro volere, non a voler piacere ostentando una vita che non ci appartiene, non ci riguarda, a cui non teniamo o a farci piacere cose che in realtà se guardassimo in fondo al nostro cuore non ci piacerebbero affatto. E di sicuro non è facile perché il primo passo è prendere coscienza del fatto che alcune cose non le scegliamo per davvero ma le subiamo e ce le facciamo piacere.

E altrettanto difficile è poi slegarsi dal giudizio altrui che ancora oggi ci preoccupa. Dovremmo imparare a smettere di guardarci con gli occhi degli altri, dovremmo imparare a diventare onesti con noi stessi, solo allora guardandoci allo specchio avremo davanti la persona che siamo e che vogliamo essere allo stesso tempo senza più cercare l’approvazione o il like da parte di nessuno perché, in fondo, di questo si tratta: cerchiamo di placare le nostre insicurezze, i nostri problemi, soltanto con l’apparenza senza però renderci conto un “MI PIACE” non è mai un “MI PIACI”.

Pubblicato da Caffè Letterario di Effe

Prof. e Content Creatore su Instagram, TikTok e YouTube. Mi piace parlare di ciò che ho studiato e dei libri che ho letto e continuo a leggere. Ho creato un gruppo di lettura e ogni mese scegliamo un libro da leggere insieme.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: