I tre romanzi più importanti di Svevo sono “Una vita”, ” Senilità” e “La coscienza di Zeno”. Tutti e tre sono rispondono in maniera diversa alla medesima domanda: come ci si adatta? Come è possibile vivere nella società?
Svevo conosce molto bene Darwin e coniuga la sua teoria dell’evoluzione alla società (darwinismo sociale), pensa, infatti, che esistere significhi adattarsi e che, altrimenti, il rischio sia rimanere esclusi dagli affetti, dalla vita e dalla considerazione altrui.
Schopenhauer è un altro filosofo che influenza il nostro autore, perché prima di Freud è colui che concepisce l’idea di inconscio chiamandolo volontà. Per Schopenhauer noi non siamo mai consapevoli di qualcosa prima di agire, ma solo dopo, difatti la ragione può comprendere le nostre azioni soltanto a posteriori.
Ed è da queste teorie filosofiche che nascono i personaggi dei romanzi di Svevo il cui comportamento è legato all’autoassoluzione, alla giustificazione, al mentire a sé stessi e agli altri. La vita sociale è considerata un menzogna, un processo di inganno e autoinganno.

Il romanzo di Svevo rientra tra i romanzi esistenzialisti e spesso viene definito romanzo-analisi proprio perché è conoscenza, non arte, infatti si parla spesso di realismo critico. Anche il linguaggio diviene teso questo affinché l’autore possa rappresentare la realtà con un linguaggio di realtà.
Il romanzo è al limite dell’autobiografico dato che il personaggio ha sempre la stessa età e compie lo stesso lavoro dell’autore.
Tutti e tre i romanzi hanno delle caratteristiche comuni:
1) La presenza di un inetto.
L’inetto non è un ignorante, come comunemente verrebbe da pensare, anzi, è una persona in tutti e tre i casi colta, portata a pensare troppo e a non agire ma nella nostra società arrivista bisogna agire più che pensare, l’inetto però non fa mai scelte e quando prende una decisione, sbaglia. Scegliere vuol dire mettersi in crisi perciò risulta molto più facile per lui non scegliere affatto o lasciare che siano gli altri o le circostanze a farlo al posto suo.
2) La presenza di un amico rivale.
L’amico rivale è un anti-inetto quindi un decisionista, un vincente, un personaggio vitale che si prende il meglio dall’esistenza e che ci mostra ancora di più il contrasto con il protagonista.
3) La presenza della donna amata.
Costei è l’oggetto del desiderio che non corrisponde l’amore del protagonista ma si innamora dell’altro personaggio, l’amico rivale.
4) Ultimo elemento comune è il lutto.
Sofferenza dell’inetto amplificata dalla morte di un familiare: nel primo la madre, nel secondo la sorella, nel terzo il padre.
Svevo si incentra molto su quelli che sono i suoi personaggi senza mai distogliere lo sguardo da ciò che effettivamente è il suo obiettivo ovvero l’analisi, prima di tutto di sé stesso e poi anche di tutti i lettori che leggendo i suoi romanzi hanno sicuramente fatto un lavoro introspettivo.
E tu? Agisci o contempli? Sei uno di quelli che arriva sempre un minuto dopo che il treno sia partito?